Skip to main content

Categoria: Notizie

#LABGAME: FORMAZIONE IN EVOLUZIONE

Oggi  ci troviamo davanti alla necessità di trovare nuove strade per raggiungere in maniera innovativa i lavoratori esposti ai rischi sul lavoro. Per raggiungere i lavoratori occorre che i formatori abbiano strumenti efficaci.

Che la formazione e i formatori possano fare la differenza nel sistema della sicurezza lo sappiamo e quando gli strumenti che adottiamo sono quelli giusti i risultati ci sono. Ci serve però sempre più collaborazione da parte dei datori di lavoro: dobbiamo accrescere la loro consapevolezza attraverso la nostra competenza.

 

CONSAPEVOLEZZA NEL PROCESSO DI FORMAZIONE

Consapevolezza è la parola d’ordine che dovremmo sempre più promuovere affinché tutto l’organigramma aziendale possa porre sempre maggiore attenzione alla salute e sicurezza sul lavoro.

Come possiamo intervenire perché la formazione sia realmente di aiuto? Come possiamo far radicare nel lavoratore le informazioni perchè possa diventare un attore attivo nel sistema di sicurezza?

I lavoratori con cui mi trovo in aula spesso mi dicono, “Ancora formazione? chissà cosa ci sarà di diverso dall’ultima volta?”, “Quello che ci viene raccontato non serve a nulla”, “Vuoi insegnare a me che lavoro da vent’anni?” “E’ una perdita di tempo”, questo è un commento bipartisan che arriva sia dal lavoratore che dal datore di lavoro.

Dobbiamo cercare che questo modo di pensare e di essere, perché si tratta anche di un modo di essere, a volte supponente e spesso superficiale, poco collaborativo, possa essere superato.

 

STRUMENTI NEL PROCESSO DELLA FORMAZIONE

Ci servono gli strumenti. La pandemia del 2020 ha ci ha aiutato e spronato a cercare e inventare nuovi sistemi, integrarli all’interno del nostro panorama lavorativo, sperimentare nuovi modi in cui arrivare in maniera efficace. Siamo riusciti a cambiare il nostro modo di fare formazione. Siamo diventati migliori nel saper interpretare le esigenze e ad accogliere le istanze che arrivano dalle nostre aule.
Ovviamente dobbiamo rispondere alle occorrenze normative, ma siamo anche diventati migliori nell’interpretare i bisogni, nel calarci nelle situazioni.

Adesso il passo è breve e ognuno di noi può trovare la sua strada per raggiungere il suo SCOPO: una formazione partecipata e che produca una cultura della sicurezza interiorizzata.

PIDUECI ha pensato a tutto questo, ha sperimentato, ha ascoltato e infine ha progettato un modo diverso di fare formazione.

 

#LABGAME – formazione in evoluzione

Per coinvolgere i partecipanti nella formazione è necessario metterli nelle condizioni di essere alla pari tra loro e con noi. Non basta raccontare che siamo sullo stesso piano. Dobbiamo dimostrare di esserlo perché ognuno si senta LIBERO di esprimere le proprie idee e le proprie riserve in maniera trasparente. Spesso i discenti in cui ci imbattiamo sono restii ad aprirsi, si sentono pedine in una scacchiera in cui le mosse sono tutte all’interno del rapporto insegnante-alunno. E’ difficile anche far comprendere il ruolo del formatore che non sale in cattedra, ma che è lì per apprendere e fortificare non solo per loro ma anche le proprie competenze per portare un arricchimento alla formazione successiva.
Spesso ci troviamo con aule multietniche e multiculturali dove la lingua scritta e parlata sono complesse e viste come un impedimento alla comunicazione: con il #LABGAME tutti possono essere coinvolti e tutti lo saranno dall’aria festosa che si percepirà. Abbassare le inibizioni linguistiche e culturali permette a tutti i discenti di trovare il proprio spazio.

Pidueci ha progettato un ciclo di formazioni all’interno di un progetto che abbiamo nominato #LABGAME – Formazione in evoluzione.

In cosa consiste il LABGAME: utilizzare strumenti di uso comune e familiare come i giochi che facciamo a casa con gli amici e con i più piccoli.

IL GIOCO CI ACCOMPAGNA SEMPRE

Da bambini tutti giochiamo e a volte alcuni adulti come noi continuano a farlo per passione, per noia o per necessità con i nostri bambini, ma il gioco rimane sempre con noi.
Così come per i bambini il gioco è uno strumento di crescita e sviluppo, ci siamo chieste se potesse essere utilizzato allo scopo di aiutare anche la crescita e lo sviluppo di un adulto per afferrare la sua attenzione, per metterlo nella situazione di trovare soluzioni ad un problema e mantenerne vivo il ricordo.

Non sono queste le cose che un buon formatore dovrebbe fare? Non è questo l’obbiettivo a cui mirare? Sappiamo che la maggior parte degli infortuni ha una matrice comportamentale. E’ sul comportamento che dobbiamo lavorare. Se attraverso il GIOCO possiamo far meditare un lavoratore allora riusciremo a riportare in maniera proattiva quell’attività anche all’interno del suo sistema di valori e di percezione.
Se il lavoratore si sentirà interessato, produrrà una costante curiosità, svilupperà attitudini critiche che sono la vera frontiera a cui dobbiamo tendere per sviluppare costantemente un COMPORTAMENTO vigile e attento.

 

COME SI SVILUPPA IL #LABGAME

Il sistema #LABGAME – formazione in evoluzione prevede l’utilizzo di semplici giochi da tavolo. Tutti li possiamo trovare nelle nostre case e nelle case dei nostri discenti. I giochi devono essere utilizzati come strumento di metafora. Ognuno di noi può essere messo in grado di leggere lo strumento e utilizzarlo al meglio.

Gli scopi possono essere molteplici: dalla prima conoscenza per mettere tutti sullo stesso piano, dal recupero di attenzione che spesso scema sui concetti più lenti per arrivare, alla gestione sistemica di un problema solido e presente. Il #LABGAME sviluppa collaborazione, empatia, accettazione del pensiero critico dell’altro e porta a proposte condivise anche su problemi spinosi. Attraverso il GIOCO prima vengono interiorizzati e poi compresi con la discussione. Lo scopo è far comprendere che non si è soli di fronte all’ostacolo, ma che può essere discusso insieme e superato.

Come tutti i giochi da tavolo il #LABGAME si articola su manche di gioco e competizione personale o di squadra. La competizione però non sarà fine a se stessa, ma per raggiungere l’obbiettivo nel minor tempo con il minor dispendio di energie.
La nostra idea di #LABGAME è di un processo collaborativo in cui l’idea migliore vince e di solito l’idea migliore nasce dalla sintesi di diverse idee che vengono messe sul tavolo. Tutti apprendono qualcosa, tutti lasciano qualcosa.

 

IL RUOLO DEL FORMATORE NEL #LABGAME

Il formatore mai come nel #LABGAME ha un ruolo di narratore, è il gioco che deve portare al risultato e non la persona che lo narra.
Il narratore può e, se il caso, deve indirizzare il ragionamento; suggerire sentieri da percorrere che però dovranno essere costruiti e seguiti dai discenti; portare a compimento il percorso supportando nella raccolta dei dati e dei risultati.
Il formatore mai come in questo progetto dovrà avere la mente aperta per permettere alle proprie sovrastrutture, valori e processi di ragionamento di non sovrastare quello che è il risultato che il gruppo conseguirà.

 

CHE RISULTATI CI SONO?

I risultati ci sono, sempre! Dai più banali che sono quelli di mantenere alto il livello di attenzione ai più profondi che portano a risultati a volte insperati nella risoluzione di problemi o dinamiche aziendali.

PIDUECI ha sviluppato questo strumento per uscire dalla Pandemia che ci ha colpiti soprattutto sul piano emotivo, cercando di riavvicinare le persone che avevamo dovuto necessariamente allontanare con le videoconferenze. Anche se ci speravamo molto, non avremo mai pensato che i risultati potessero essere così sensibili a tutti i livelli dai lavoratori, agli RSPP e ai formatori.

Quando i risultati sono con noi e parlano ovviamente non fanno altro che spingerci a implementare l’offerta per poter raggiungere in maniera anche a volte spensierata problemi pesanti e gravi che nel nostro quotidiano ci affliggono.

Nel #LABGAME tutti sono vincitori perché nel gioco come nel lavoro l’importante è partecipare.

 

 

 

 

 

SOLO AMBIENTI DI LAVORO?

Si ragiona spesso sul rischio legato alla mansione, alle attrezzature che vengono utilizzate e alle sostanze chimiche presenti, ma quando dobbiamo dare un valore agli ambienti di lavoro all’interno dei quale queste mansioni si svolgono, spesso dimentichiamo  un elemento fondamentale che è quello del benessere delle persone all’interno di quell’ecosistema.

Benessere personale, benessere sociale, benessere organizzativo: ognuno di questi, sia presi singolarmente sia presi nella loro complessità, può produrre effetti importanti sull’ambiente di lavoro e aumentare situazioni di disagio per i lavoratori.

TROVIAMO I SISTEMI PER MIGLIORARE GLI AMBIENTI DI LAVORO

Un buon ambiente di lavoro è l’integrazione tra sistemi operativi, strumenti di lavoro e un’attenzione speciale al benessere delle persone che operano al suo interno.
Preparare un luogo accogliente e che permetta di lavorare in maniera agevole è il primo passo. I lavoratori possono essere mancini o destorsi. Accertarsi che le attrezzature a disposizione siano accessibili ha tutti è importante. Sembra una banalità, ma non parliamo solo della tastiera o del maouse, o di una macchina operatrice: anche piccole attrezzature possono essere fonti di insidie. Forbici, cutter, puntatrici, ecc. sono per la maggior parte pensate per destrorsi e i mancini si devono adeguare. Adeguare il lavoro all’attrezzatura può portare a rallentamenti, incidenti e disagio in molti lavoratori. E’ difficile accorgersi di queste difficoltà nel breve termine. Nel lungo termine possono produrre effetti sulla autostima e malattie professionali correlate.

UN PASSAGGIO OBBLIGATO PER IL MIGLIORAMENTO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Una buona interazione tra le figure interne, una condivisione delle politiche aziendali con  una semplice informazione sui progetti , può mettere gli attori aziendali nella condizione di raggiungere l’obbiettivo concordemente. Questo sistema scarica le figure apicali e da a coloro che devono portare a termine il progetto un obiettivo certo. Condividere il disegno significa portare ad una condivisione degli scopi, una comprensione del valore individuale e lo sviluppo di un’autostima che aiuterà la coesione del gruppo e al miglioramento della performance. Il comportamento aziendale positivo non potrà che far sviluppare un altrettanto positivo comportamento nei singoli che si sentiranno responsabilizzati.

AMBIENTI DI LAVORO E STRESS LAVORO-CORRELATO

Una buona interazione significa anche riuscire a risolvere i conflitti interni prima che questi possano in qualche modo degenerare. Un clima malato e sterile che può produrre fenomeni di isolamento, derisione, mobbing che possono nuocere alla salute dell’impresa, oltre che a quella dell’individuo.
Il riconoscimento delle doti personali o il raggiungimento di risultati può diventare uno strumento di integrazione e di sviluppo della scena sociale. Instaurare un sistema meritocratico e di riconoscimento è uno strumento utile e proattivo. Il valore deve sempre essere condiviso all’interno del gruppo senza lasciare nessuno indietro, per far comprendere all’intero staff che solo quando si lavora insieme chi è più forte in quel momento può supportare chi in quello stesso è indebolito per essere sicuri che in una situazione analoga a carte invertite si possa arrivare tutti insieme allo scopo.

Anche questa è  salute di un luogo di lavoro, e produce sicurezza al suo interno.

DIISOCIANATI: nuova formazione obbligatoria

Entro il 24 Agosto 2023 tutti gli addetti all’utilizzo di prodotti chimici contenenti diissocianati dovranno ricevere una formazione obbligatoria.
A stabilirlo è il Regolamento UE 2020/1149 che modifica il regolamento REACH (CE n. 1907/2006) e impone restrizioni sull’immissione sul mercato e sull’utilizzo dei diisocianati con concentrazioni maggiori di 0,1%.
Che cosa sono i dissocianati? Si tratta di un gruppo di composti chimici che possono essere presenti, per esempio, in vernici poliuretaniche per auto, mobili e legno, sigillanti, adesivi, isolanti o schiume poliuretaniche.
I settori interessati sono svariati ed è necessario sapere che non sarà più possibile il loro utilizzo a due condizioni: la concentrazione di tale sostanza deve essere inferiore allo 0,1% di peso oppure deve essere garantita, dal datore di lavoro o dal lavoratore autonomo, la formazione sull’uso sicuro di tali prodotti da parte di tutti gli addetti all’utilizzo industriale o professionale compresi gli stessi DL e lavoratore autonomo.

#LABGAME – formazione in evoluzione

Quante volte ci sentiamo dire che i corsi sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (artt. 36 e 37 del D.Lgs81/08 e smi) sono necessari, ma quante volte ci sentiamo anche dire che sono poco utili, ripetitivi, raramente calati sulla realtà dell’azienda? Pidueci® (Persone Programmazione e Consulenza) vi presenta la sua proposta formativa che nasce dall’esperienza pluriennale che le nostre collaboratrici si sono fatte sul campo. Siamo un’azienda totalmente al femminile in un panorama lavorativo a forte impronta maschile, operiamo nell’ambito dell’alto rischio da sempre, partite dall’edilizia e siamo arrivate a spaziare dalla metalmeccanica all’agricoltura. I nostri profili professionali, come il campo di studi, sono vari e multiformi: all’interno del nostro organico abbiamo RSPP, Consulenti, CSP-CSE e Auditor quindi copriamo in maniera completa tutto il quadro del Mondo Safety. Parte integrante della nostra attività è la formazione, una formazione in cui crediamo fortemente e che cerchiamo sempre di proporre nel modo più coinvolgente possibile. Nelle sperimentazioni, opportunità ed esperienze è nato #LABGAME – FORMAZIONE IN EVOLUZIONE. Proviamo a pensare alla formazione come ad un gioco serio, un gioco attraverso il quale far emergere pensieri, proposte, ma anche dubbi e perplessità del mondo del lavoro. Una formazione che porti ad una partecipazione attiva, che dovrà essere ricalcata da una identica partecipazione attiva nel proprio luogo di lavoro, rispetto al proprio ruolo senza mai dimenticare competenze e attitudini personali. Il Lavoro è un valore positivo

Speciale SICUREZZA AMBIENTE LAVORO – Realtà eccellenti (Il sole 24 ore 16/03/2023)

Il coordinatore per la sicurezza nel paese del bonus 110%

“Alice, una bambina di circa sette anni, è nel giardino di casa con la sorella, che
legge un libro senza illustrazioni né filastrocche. Alice si annoia e così la sua
attenzione è attratta da un coniglio bianco che corre affannato….”

Alice nel paese delle Meraviglie, Lewis Carroll


Noi Coordinatori per la sicurezza abbiamo fatto la stessa fine di Alice, siamo caduti nel buco del mondo delle ‘meraviglie’! Quante volte durante la redazione di un PSC, le analisi di idoneità delle aziende, durante le formazioni, mentre si svolgono le riunioni di coordinamento avremmo desiderato trovarci ‘NEL MONDO DELLE MERAVIGLIE’?

Documenti idonei, aziende con personale formato, informazioni coerenti e … giusti compensi per la nostra professionalità.
Il BONUS 110% sembrava potesse essere lo strumento per avere tutto questo, invece ci siamo ritrovati nella caduta verso il vuoto; e come Alice, quando si trova davanti alla porticina, dove chiunque avrebbe rinunciato perché non aveva possibilità di passare, si convinse che NON POTEVA ESSERCI NULLA DI IMPOSSIBILE… e cominciò così la sua avventura.
La stessa cosa stiamo facendo noi Coordinatori, giorno dopo giorno. Stiamo esplorando questo mondo con la curiosità e la paura di Alice, quindi cerchiamo di finire la nostra fiaba con la crescita professionale e operativa che ci può portare questa opportunità, come il Viaggio di Alice l’ha portata dall’infanzia all’adolescenza: viviamo il cantiere come un campo di prova, come bagaglio di casistiche, eccezioni, errori e traguardi che possono farci diventare un COORDINATORE DELLA SICUREZZA MIGLIORE.
Siamo figure fondamentali, anche se non riconosciuti in maniera puntuale: oggi il 110% ci da un riconoscimento formale: senza Sicurezza i presupposti dell’agevolazione decadono. Utilizziamo allora questo strumento. Non possiamo farci abbattere se ancora non ci chiamano alle riunioni preliminari con tutti gli altri i tecnici i mesi prima della partenza del cantiere. Indiciamole noi queste riunioni, chiediamo di essere presentati, conosciuti e riconosciuti.
Dopo le analisi di idoneità delle aziende, spesso tristi e vuote dei contenuti più elementari, chiediamoci come possiamo migliorare i sistemi per trasmettere un ‘senso della sicurezza’ alle persone che operano in cantiere, senza fermarci alla rassegnazione che non otterremo mai quello che serve .
Usiamo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione: i ponteggi che ispezioniamo, le macchine che vediamo, le lavorazioni che analizziamo per imparare tutte le sfaccettature dei lavori e per trovare un’organizzazione sempre migliore.
Crediamo in quello che facciamo quando presentiamo l’analisi dei costi della sicurezza del cantiere, perché questa è l’opportunità per fare capire anche ad appalti più piccoli e ai privati che questi costi hanno il loro peso e devono essere analizzati in maniera consapevole.
Viviamo il cantiere davvero come se fosse ‘UNA MERAVIGLIA’ e non un mostro.
Poi sicuramente ci saranno le giornate in cui avremmo la vista annebbiata dal fumo dalla pipa del Brucaliffo, inseguiti dalla Regina di cuori, presi in giro dallo Stregatto, ma saremo Coordinatori della sicurezza che sapranno vivere l’avventura del cantiere e questo credo sia il migliore modo di FARE BENE IL NOSTRO LAVORO.

“Non credere mai di essere altro che ciò che potrebbe sembrare ad altri che ciò che eri o avresti potuto essere non fosse altro che ciò che sei stata che sarebbe sembrato loro essere altro.”

Alice nel paese delle Meraviglie, Lewis Carroll

Torna alle News

  • 1
  • 2