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Categoria: Blog

PERCHE’ FARE UN SAFETY DAY AZIENDA?

Porre l’attenzione sui concetti di salute e sicurezza, fuori dai soliti corsi di formazione, aumenta la sensibilità e l’interiorizzazione rispetto alle tematiche presentate. Un SAFETY DAY è il contenitore più adeguato per raggiungere questi risultati.

PUNTARE A INFORTUNI 0

Un’azienda che punta a “infortuni 0” ed ad un clima sereno e propositivo deve impegnarsi attivamente anche sul piano della formazione continua. Il SAFETY DAY è un investimento aziendale: contribuirà a far comprendere quanto sia importante sostenere e contribuire positivamente e attivamente al sistema della salute e sicurezza.

QUANDO SCEGLIERE UN SAFETY DAY?

Il SAFETY DAY rappresenta il giusto compromesso fra partecipazione attiva, aggiornamento e creazione di team building aziendale. È un’ottima opportunità da sfruttare e da utilizzare per raggiungere vari obiettivi:

  • Risolvere le criticità aziendali;
  • Creare gruppi di lavoro;
  • Presentare il sistema aziendale di salute e sicurezza;
  • Far sentire i dipendenti e collaboratori parte attiva dell’azienda, come persone, non solo come lavoratori

METTIAMO AL CENTRO LA PERSONA

Questa giornata mette al centro le persone, promuove la cultura della prevenzione e ha l’obiettivo di portare la TRADIZIONE della salute e sicurezza in ogni ambito (casa, lavoro, tempo libero, scuola … )

Attraverso un’ambientazione tematica particolare, una magica metafora e giochi e attività esperienziali, tramite il SAFETY DAY, si concretizzeranno:

  • Una maggiore sensibilizzazione;
  • Una partecipazione coinvolgente e attiva di tutti i partecipanti al sistema aziendale;
  • Un consolidamento delle relazioni e rapporti;
  • Un’opportunità di dialogo costruttivo e propositivo
  • Condivisione della vision, della mission e degli obiettivi aziendali

Farà da cornice la competizione che accompagna l’aspetto ludico di questa iniziativa e che garantirà risultati profondi e condivisi.

UN SAFETY DAY CON IL METODO #LABGAME – FORMAZIONE IN EVOLUZIONE®

Noi siamo qui per aiutare a progettare e realizzare una giornata completamente disegnata sulle esigenze e necessità dell’azienda. Cosa facciamo in concreto:

  • Progettiamo un percorso formativo completamente personalizzato ascoltando le necessità aziendali;
  • Ci occupiamo della parte di comunicazione e relazione con le parti interessate creando anche materiale illustrativo, video, newsletter, loghi…;
  • Organizziamo workshop e attività con materiali innovativi attraverso metodologie esperienziali;
  • Strutturiamo la giornata in ogni minimo dettaglio, curando materiale, gadget, tematiche, ambientazione e location;
  • In caso di Safety Day aperti alle famiglie, ci adoperiamo a strutturare attività e percorsi anche per bambini e ragazzi
  • Organizziamo gli spazi (sia indoor che outdoor), inclusi cartellonistica e arredamenti.

#LABGAME: FORMAZIONE IN EVOLUZIONE

Oggi  ci troviamo davanti alla necessità di trovare nuove strade per raggiungere in maniera innovativa i lavoratori esposti ai rischi sul lavoro. Per raggiungere i lavoratori occorre che i formatori abbiano strumenti efficaci.

Che la formazione e i formatori possano fare la differenza nel sistema della sicurezza lo sappiamo e quando gli strumenti che adottiamo sono quelli giusti i risultati ci sono. Ci serve però sempre più collaborazione da parte dei datori di lavoro: dobbiamo accrescere la loro consapevolezza attraverso la nostra competenza.

 

CONSAPEVOLEZZA NEL PROCESSO DI FORMAZIONE

Consapevolezza è la parola d’ordine che dovremmo sempre più promuovere affinché tutto l’organigramma aziendale possa porre sempre maggiore attenzione alla salute e sicurezza sul lavoro.

Come possiamo intervenire perché la formazione sia realmente di aiuto? Come possiamo far radicare nel lavoratore le informazioni perchè possa diventare un attore attivo nel sistema di sicurezza?

I lavoratori con cui mi trovo in aula spesso mi dicono, “Ancora formazione? chissà cosa ci sarà di diverso dall’ultima volta?”, “Quello che ci viene raccontato non serve a nulla”, “Vuoi insegnare a me che lavoro da vent’anni?” “E’ una perdita di tempo”, questo è un commento bipartisan che arriva sia dal lavoratore che dal datore di lavoro.

Dobbiamo cercare che questo modo di pensare e di essere, perché si tratta anche di un modo di essere, a volte supponente e spesso superficiale, poco collaborativo, possa essere superato.

 

STRUMENTI NEL PROCESSO DELLA FORMAZIONE

Ci servono gli strumenti. La pandemia del 2020 ha ci ha aiutato e spronato a cercare e inventare nuovi sistemi, integrarli all’interno del nostro panorama lavorativo, sperimentare nuovi modi in cui arrivare in maniera efficace. Siamo riusciti a cambiare il nostro modo di fare formazione. Siamo diventati migliori nel saper interpretare le esigenze e ad accogliere le istanze che arrivano dalle nostre aule.
Ovviamente dobbiamo rispondere alle occorrenze normative, ma siamo anche diventati migliori nell’interpretare i bisogni, nel calarci nelle situazioni.

Adesso il passo è breve e ognuno di noi può trovare la sua strada per raggiungere il suo SCOPO: una formazione partecipata e che produca una cultura della sicurezza interiorizzata.

PIDUECI ha pensato a tutto questo, ha sperimentato, ha ascoltato e infine ha progettato un modo diverso di fare formazione.

 

#LABGAME – formazione in evoluzione

Per coinvolgere i partecipanti nella formazione è necessario metterli nelle condizioni di essere alla pari tra loro e con noi. Non basta raccontare che siamo sullo stesso piano. Dobbiamo dimostrare di esserlo perché ognuno si senta LIBERO di esprimere le proprie idee e le proprie riserve in maniera trasparente. Spesso i discenti in cui ci imbattiamo sono restii ad aprirsi, si sentono pedine in una scacchiera in cui le mosse sono tutte all’interno del rapporto insegnante-alunno. E’ difficile anche far comprendere il ruolo del formatore che non sale in cattedra, ma che è lì per apprendere e fortificare non solo per loro ma anche le proprie competenze per portare un arricchimento alla formazione successiva.
Spesso ci troviamo con aule multietniche e multiculturali dove la lingua scritta e parlata sono complesse e viste come un impedimento alla comunicazione: con il #LABGAME tutti possono essere coinvolti e tutti lo saranno dall’aria festosa che si percepirà. Abbassare le inibizioni linguistiche e culturali permette a tutti i discenti di trovare il proprio spazio.

Pidueci ha progettato un ciclo di formazioni all’interno di un progetto che abbiamo nominato #LABGAME – Formazione in evoluzione.

In cosa consiste il LABGAME: utilizzare strumenti di uso comune e familiare come i giochi che facciamo a casa con gli amici e con i più piccoli.

IL GIOCO CI ACCOMPAGNA SEMPRE

Da bambini tutti giochiamo e a volte alcuni adulti come noi continuano a farlo per passione, per noia o per necessità con i nostri bambini, ma il gioco rimane sempre con noi.
Così come per i bambini il gioco è uno strumento di crescita e sviluppo, ci siamo chieste se potesse essere utilizzato allo scopo di aiutare anche la crescita e lo sviluppo di un adulto per afferrare la sua attenzione, per metterlo nella situazione di trovare soluzioni ad un problema e mantenerne vivo il ricordo.

Non sono queste le cose che un buon formatore dovrebbe fare? Non è questo l’obbiettivo a cui mirare? Sappiamo che la maggior parte degli infortuni ha una matrice comportamentale. E’ sul comportamento che dobbiamo lavorare. Se attraverso il GIOCO possiamo far meditare un lavoratore allora riusciremo a riportare in maniera proattiva quell’attività anche all’interno del suo sistema di valori e di percezione.
Se il lavoratore si sentirà interessato, produrrà una costante curiosità, svilupperà attitudini critiche che sono la vera frontiera a cui dobbiamo tendere per sviluppare costantemente un COMPORTAMENTO vigile e attento.

 

COME SI SVILUPPA IL #LABGAME

Il sistema #LABGAME – formazione in evoluzione prevede l’utilizzo di semplici giochi da tavolo. Tutti li possiamo trovare nelle nostre case e nelle case dei nostri discenti. I giochi devono essere utilizzati come strumento di metafora. Ognuno di noi può essere messo in grado di leggere lo strumento e utilizzarlo al meglio.

Gli scopi possono essere molteplici: dalla prima conoscenza per mettere tutti sullo stesso piano, dal recupero di attenzione che spesso scema sui concetti più lenti per arrivare, alla gestione sistemica di un problema solido e presente. Il #LABGAME sviluppa collaborazione, empatia, accettazione del pensiero critico dell’altro e porta a proposte condivise anche su problemi spinosi. Attraverso il GIOCO prima vengono interiorizzati e poi compresi con la discussione. Lo scopo è far comprendere che non si è soli di fronte all’ostacolo, ma che può essere discusso insieme e superato.

Come tutti i giochi da tavolo il #LABGAME si articola su manche di gioco e competizione personale o di squadra. La competizione però non sarà fine a se stessa, ma per raggiungere l’obbiettivo nel minor tempo con il minor dispendio di energie.
La nostra idea di #LABGAME è di un processo collaborativo in cui l’idea migliore vince e di solito l’idea migliore nasce dalla sintesi di diverse idee che vengono messe sul tavolo. Tutti apprendono qualcosa, tutti lasciano qualcosa.

 

IL RUOLO DEL FORMATORE NEL #LABGAME

Il formatore mai come nel #LABGAME ha un ruolo di narratore, è il gioco che deve portare al risultato e non la persona che lo narra.
Il narratore può e, se il caso, deve indirizzare il ragionamento; suggerire sentieri da percorrere che però dovranno essere costruiti e seguiti dai discenti; portare a compimento il percorso supportando nella raccolta dei dati e dei risultati.
Il formatore mai come in questo progetto dovrà avere la mente aperta per permettere alle proprie sovrastrutture, valori e processi di ragionamento di non sovrastare quello che è il risultato che il gruppo conseguirà.

 

CHE RISULTATI CI SONO?

I risultati ci sono, sempre! Dai più banali che sono quelli di mantenere alto il livello di attenzione ai più profondi che portano a risultati a volte insperati nella risoluzione di problemi o dinamiche aziendali.

PIDUECI ha sviluppato questo strumento per uscire dalla Pandemia che ci ha colpiti soprattutto sul piano emotivo, cercando di riavvicinare le persone che avevamo dovuto necessariamente allontanare con le videoconferenze. Anche se ci speravamo molto, non avremo mai pensato che i risultati potessero essere così sensibili a tutti i livelli dai lavoratori, agli RSPP e ai formatori.

Quando i risultati sono con noi e parlano ovviamente non fanno altro che spingerci a implementare l’offerta per poter raggiungere in maniera anche a volte spensierata problemi pesanti e gravi che nel nostro quotidiano ci affliggono.

Nel #LABGAME tutti sono vincitori perché nel gioco come nel lavoro l’importante è partecipare.

 

 

 

 

 

SOLO AMBIENTI DI LAVORO?

Si ragiona spesso sul rischio legato alla mansione, alle attrezzature che vengono utilizzate e alle sostanze chimiche presenti, ma quando dobbiamo dare un valore agli ambienti di lavoro all’interno dei quale queste mansioni si svolgono, spesso dimentichiamo  un elemento fondamentale che è quello del benessere delle persone all’interno di quell’ecosistema.

Benessere personale, benessere sociale, benessere organizzativo: ognuno di questi, sia presi singolarmente sia presi nella loro complessità, può produrre effetti importanti sull’ambiente di lavoro e aumentare situazioni di disagio per i lavoratori.

TROVIAMO I SISTEMI PER MIGLIORARE GLI AMBIENTI DI LAVORO

Un buon ambiente di lavoro è l’integrazione tra sistemi operativi, strumenti di lavoro e un’attenzione speciale al benessere delle persone che operano al suo interno.
Preparare un luogo accogliente e che permetta di lavorare in maniera agevole è il primo passo. I lavoratori possono essere mancini o destorsi. Accertarsi che le attrezzature a disposizione siano accessibili ha tutti è importante. Sembra una banalità, ma non parliamo solo della tastiera o del maouse, o di una macchina operatrice: anche piccole attrezzature possono essere fonti di insidie. Forbici, cutter, puntatrici, ecc. sono per la maggior parte pensate per destrorsi e i mancini si devono adeguare. Adeguare il lavoro all’attrezzatura può portare a rallentamenti, incidenti e disagio in molti lavoratori. E’ difficile accorgersi di queste difficoltà nel breve termine. Nel lungo termine possono produrre effetti sulla autostima e malattie professionali correlate.

UN PASSAGGIO OBBLIGATO PER IL MIGLIORAMENTO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Una buona interazione tra le figure interne, una condivisione delle politiche aziendali con  una semplice informazione sui progetti , può mettere gli attori aziendali nella condizione di raggiungere l’obbiettivo concordemente. Questo sistema scarica le figure apicali e da a coloro che devono portare a termine il progetto un obiettivo certo. Condividere il disegno significa portare ad una condivisione degli scopi, una comprensione del valore individuale e lo sviluppo di un’autostima che aiuterà la coesione del gruppo e al miglioramento della performance. Il comportamento aziendale positivo non potrà che far sviluppare un altrettanto positivo comportamento nei singoli che si sentiranno responsabilizzati.

AMBIENTI DI LAVORO E STRESS LAVORO-CORRELATO

Una buona interazione significa anche riuscire a risolvere i conflitti interni prima che questi possano in qualche modo degenerare. Un clima malato e sterile che può produrre fenomeni di isolamento, derisione, mobbing che possono nuocere alla salute dell’impresa, oltre che a quella dell’individuo.
Il riconoscimento delle doti personali o il raggiungimento di risultati può diventare uno strumento di integrazione e di sviluppo della scena sociale. Instaurare un sistema meritocratico e di riconoscimento è uno strumento utile e proattivo. Il valore deve sempre essere condiviso all’interno del gruppo senza lasciare nessuno indietro, per far comprendere all’intero staff che solo quando si lavora insieme chi è più forte in quel momento può supportare chi in quello stesso è indebolito per essere sicuri che in una situazione analoga a carte invertite si possa arrivare tutti insieme allo scopo.

Anche questa è  salute di un luogo di lavoro, e produce sicurezza al suo interno.

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